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RADAR RAT RACE
TRAMA E DETTAGLI
Vesti i panni di un topolino alle prese con labirinti disseminati di minacce. Il tuo scopo è quello di raccogliere quanto più formaggio, sfuggendo a ratti inseguitori e gatti famelici.
STORIA
QUANDO CLONARE NON ERA UN PECCATO
La creazione di Radar Rat Race per il Commodore 64 offre uno spaccato affascinante di un'epoca in cui l'industria dei videogiochi era ancora in evoluzione. Nato come un clone non ufficiale di Rally-X, questo titolo riflette le pressioni aziendali, le collaborazioni internazionali e l'improvvisazione tecnologica che caratterizzavano quegli anni. HAL Laboratory, uno studio giapponese agli esordi, collaborò con Commodore International per sviluppare un gioco destinato a dimostrare le potenzialità del VIC-20, un computer che cercava di conquistare uno spazio nei salotti delle famiglie. Nonostante le risorse limitate e i tempi stretti, HAL riuscì a creare un prodotto che sarebbe poi approdato anche sul Commodore 64.
L'adattamento tecnico rappresenta uno degli aspetti più interessanti di questa storia. Il passaggio da VIC-20 a Commodore 64 non fu una semplice conversione, ma un lavoro che richiese la riscrittura del codice per sfruttare le caratteristiche del nuovo hardware, come la palette di colori più ricca, il chip audio SID e una maggiore memoria. Tuttavia, l'obiettivo non era creare qualcosa di rivoluzionario, ma un adattamento funzionale per ampliare il catalogo di giochi del Commodore 64. Questo approccio pragmatico riflette una pratica diffusa all'epoca: clonare giochi popolari era un metodo rapido per capitalizzare su idee già collaudate, garantendo al contempo una certa stabilità economica alle aziende.
L'origine controversa del progetto lascia spazio a riflessioni. Clonare Rally-X non fu un atto di pura ispirazione, ma una scelta strategica comune a molte aziende occidentali e giapponesi dell'epoca, che spesso si appropriavano di idee altrui senza preoccuparsi delle implicazioni legali. Sebbene si possa apprezzare l'ingegno necessario per l'adattamento, il risultato non si distingue come un contributo significativo alla storia dei videogiochi.
Radar Rat Race è un esempio emblematico delle dinamiche produttive degli anni '80. Il porting su Commodore 64 si limitò a modifiche minime, senza sfruttare appieno le capacità tecniche del nuovo hardware. Questo approccio, per quanto comprensibile nell'ottica dell'epoca, evidenzia un focus più commerciale che innovativo. Di conseguenza, il titolo si configura più come un prodotto di "artigianato tecnologico" che come una pietra miliare nel panorama videoludico.
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FORSE RIESCO A SEMINARL .... ARGHHH!
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GAMEPLAY
CACCIA AL FORMAGGIO
Il gameplay di Radar Rat Race è una sfida continua che richiede rapidità, strategia e una gestione attenta delle risorse. Il giocatore, alla guida del roditore intrappolato in labirinti, deve raccogliere tutti i pezzi di formaggio per completare ogni livello, evitando i numerosi pericoli. Uno degli elementi più importanti è la gestione dell’energia, che si consuma progressivamente durante il movimento. Se questa risorsa si esaurisce, il ritmo rallenta drasticamente, rendendo impossibile evitare i nemici e fuggire. Non è possibile recuperare energia, il che costringe il giocatore a non poter fare compromessi. Decidere se avventurarsi in zone pericolose o cercare percorsi alternativi è un aspetto che tiene il giocatore costantemente sulle spine.
L’ambiente è popolato da avversari che rappresentano una minaccia sempre presente. I ratti rivali inseguono con tenacia, aumentando progressivamente la loro velocità, mentre i gatti ssono una minaccia statica, capace di rendere alcune aree particolarmente insidiose. Questa combinazione di nemici costringe a pianificare ogni spostamento con attenzione, evitando di rimanere bloccati o di avventurarsi in percorsi senza uscita. La tensione aumenta man mano che il numero e la velocità degli inseguitori crescono, creando situazioni in cui la rapidità di pensiero diventa cruciale.
A disposizione del giocatore c’è un’arma limitata ma preziosa: la polvere di stelle. Questa risorsa può essere rilasciata lungo il percorso per stordire temporaneamente i ratti inseguitori, offrendo un breve margine di sicurezza. Tuttavia, la polvere non influisce sui gatti, che rimangono una minaccia inalterata. L’utilizzo strategico di questa risorsa è essenziale, poiché sprecarla può lasciare senza difese nei momenti più critici. La gestione di questo strumento aggiunge un ulteriore livello di complessità al gameplay, premiando il giocatore che sa quando utilizzarlo con precisione.
Un ruolo centrale è svolto dal radar, posizionato nella parte destra dello schermo. Questo strumento offre una visione d’insieme del labirinto, mostrando la posizione del giocatore, dei nemici e dei formaggi ancora da raccogliere. Consultare il radar è indispensabile per pianificare le mosse e anticipare gli ostacoli, ma richiede di distogliere brevemente l’attenzione dall’azione principale. Questo introduce un rischio costante, poiché anche un momento di distrazione può portare a errori fatali, specialmente nei livelli più avanzati, dove la velocità dell’azione aumenta sensibilmente. Inoltre, il labirinto stesso è progettato per mettere alla prova le capacità di adattamento. I corridoi stretti, le intersezioni complesse e i vicoli ciechi si combinano per creare un ambiente che premia la capacità di reagire rapidamente alle situazioni impreviste. Con l’aumentare dei livelli, la difficoltà cresce in modo significativo. I nemici diventano più numerosi, e la disposizione dei formaggi richiede percorsi sempre più intricati.
La tensione costante che pervade l’intera esperienza è uno degli aspetti più distintivi del gameplay. Ogni movimento deve essere calcolato, ogni risorsa utilizzata con attenzione, e ogni errore ha conseguenze immediate. Il gioco riesce a tenere alta l’attenzione del giocatore, ma la sua natura punitiva e la curva di difficoltà ripida potrebbero risultare frustranti per chi cerca un’esperienza più accessibile. La mancanza di varietà nelle meccaniche, inoltre, accentua la ripetitività nelle fasi avanzate.
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GRAFICA E SONORO
POCHE NOTE DI COLORE E MUSICA
Il comparto grafico di Radar Rat Race per Commodore 64, sebbene rudimentale secondo gli standard moderni, rappresenta un esempio tipico della prima generazione di giochi per questo home computer. Il gioco si presenta con uno stile visivo essenziale ma funzionale, caratterizzato da una tavolozza di colori piuttosto povera. Gli sprite sono rappresentati in modo semplice ma ben definito, immediatamente riconoscibili anche durante la frenesia dell'azione di gioco.
Il labirinto, disegnato con linee pulite e angoli retti, costituisce il cuore del design visivo e occupa uno parte ridotta rispetto all'intera area dello schermo. Pur non potendo apprezzare alcuna varietà estetica tra i diversi livelli, lo stile grafico garantisce che il giocatore possa orientarsi senza difficoltà. I pezzi di formaggio, gli obiettivi principali del gioco, si notano con chiarezza nonostante lo sfondo bianco del labirinto. Mentre il design minimale che compone il radar permette al giocatore di concentrarsi sul gameplay, e trovare contemporaneamente la strada verso il formaggio rimanente nel livello.
Dal punto di vista audio, Radar Rat Race utilizza il chip sonoro SID del Commodore 64 senza però sfruttarne appieno le potenzialità. La colonna sonora, un adattamento del tema "Three Blind Mice", è semplice e facilmente riconoscibile, ma il suo loop continuo può diventare ripetitivo durante le sessioni di gioco più lunghe. Gli effetti sonori, pur essendo pochi, risultano adeguati alla semplicità del gioco, che non richiede una varietà maggiore per supportare il gameplay.
E' evidente, il minimalismo multimediale di Radar Rat Race non riflette le vere potenzialità del Commodore 64, ma piuttosto le limitazioni di un progetto sviluppato nelle fasi iniziali della vita del sistema, quando creare giochi era più importante che produrne di memorabili. E se da un lato l’essenzialità garantisce chiarezza e velocità di gioco, dall’altro è evidente come il titolo sfrutti solo in minima parte le capacità hardware della piattaforma.
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LA SITUAZIONE SI COMPLICA. TRE INSEGUITORI E POCO SPAZIO PER USCIRNE VIVI
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LONGEVITA'
IMPOSSIBILE SFUGGIRE ALLA RIPETIZIONE
La longevità di Radar Rat Race per Commodore 64 è strettamente legata alla sua natura di gioco arcade. Tuttavia, la progressione del titolo si basa esclusivamente sull'aumento della velocità e della complessità dei movimenti dei nemici, senza introdurre nuove meccaniche o ambientazioni. Di conseguenza, l’esperienza principale risulta relativamente breve e poco varia, con una durata che dipende più dall'abilità del giocatore che da un reale interesse ad approfondire le meccaniche del gioco.
Non sono presenti modalità extra, missioni secondarie o segreti da scoprire. Il gioco offre una sola modalità e non presenta elementi sbloccabili o varianti che possano arricchire l’esperienza. Questa mancanza di diversificazione nei contenuti riflette i limiti tecnici e la filosofia progettuale dei giochi di quel tempo, ma finisce inevitabilmente per ridurre parecchio l’interesse a lungo termine. Anche la struttura dei livelli è piuttosto ripetitiva: i tracciati non si distinguono tra loro se non per il ritmo più frenetico, e non ci sono variazioni significative che possano sorprendere o coinvolgere il giocatore.
Sul fronte della rigiocabilità, il gioco si basa per lo più sulla competizione per il punteggio più alto. Tuttavia, l’assenza di classifiche interne o di un sistema multiplayer limita ulteriormente questo aspetto. La sfida diventa quindi esclusivamente personale, con il giocatore che tenta di migliorare le proprie prestazioni o di competere in modo informale con amici. Mancano finali alternativi, personalizzazioni o qualsiasi elemento che possa incoraggiare approcci differenti al gioco, riducendo le possibilità di esplorare nuovi aspetti o strategie.
In definitiva, Radar Rat Race offre un'esperienza ludica adatta a brevi sessioni di gioco, ma che fatica a mantenere l’attenzione del giocatore medio. La semplicità del concept, unita alla mancanza di contenuti aggiuntivi e incentivi alla rigiocabilità, lo rendono un titolo capace di sopravvivere al passare degli anni più per la nostalgia che per la reale sostanza messa in campo.
• Esperienza di gioco diretta
• Curva di difficoltà eccessiva
• Sottofondo musicale logorroico
• Nessuna modalità di gioco alternativa
VOTO FINALE
4,5
RADAR RAT RACE: LONGPLAY
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