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PITFALL!
Pitfall! è un gioco a piattaforme del 1982, in origine pubblicato per Atari 2600 da Activision e ideato da David Crane. Si tratta di uno dei videogame di maggiore successo durante il periodo degli anni 80. L'avventura probabilmente nacque sull'onda dei successi cinematografici della fine degli anni 70, che avevano come sfondo la scoperta di misteri e nuovi mondi da esplorare, tra i quali annoveriamo senza dubbio Indiana Jones e Guerre Stellari. E' in questo periodo che viene lanciato Pitfall!, considerato il primo vero platform game a sfondo avventuroso.
TRAMA
PITFALL!
Per sapere qualcosa su Pitfall!, dobbiamo necessariamente rivolgerci al libretto di istruzioni, il quale ci spiega che il nostro alter-ego è un certo Pitfall Harry, famoso esploratore e cercatore di tesori.
Non vi sono ulteriori note di rilievo sulla trama di questo gioco, e questo probabilmente perchè non c'è nulla di più che la passione di un cercatore di tesori alla base di questa idea.
RECENSIONE
PITFALL!
Pitfall! per Commodore 64 è il classico che non invecchia mai, a differenza di noi che ci sentiamo uno scorpione gigante sulla schiena ogni volta che ci pieghiamo a raccogliere qualcosa. Pubblicato nel 1984, il gioco è una trasposizione del celebre titolo Atari 2600 creato dal genio di David Crane, un po' il "Michelangelo" dei videogiochi 8-bit. Se oggi ci lamentiamo dei caricamenti lunghi su PlayStation, pensate al tempo in cui inserire la cassetta del Commodore 64 richiedeva la pazienza di un monaco zen e la speranza che non desse errore al minuto 15 di caricamento
TRAMA SEMPLICISTICA
In Pitfall!, vestiamo i panni di Pitfall Harry, un avventuriero che attraversa una giungla fitta di pericoli per recuperare 32 tesori nascosti. Il tutto in soli 20 minuti. Sì, proprio così: hai lo stesso tempo che ti serve per fare un caffè con la moka se dimentichi di mettere l’acqua. Durante l'avventura, ti troverai a saltare su tronchi rotolanti, evitare serpenti velenosi e, ovviamente, sfuggire alle fauci spalancate dei coccodrilli, i veri "dentisti dell'orrore" della giungla digitale
Un’analisi moderna del gioco potrebbe chiedersi perché Harry fosse così disperato da rischiare la vita per qualche sacchetto di denaro e un paio di anelli d’oro. Forse aveva debiti con il fisco? O forse voleva solo impressionare qualche fidanzata misteriosa amante degli esploratori? Difficile dirlo, ma di sicuro Harry sa cosa vuol dire vivere alla giornata (e con un timer in bella vista).
Usare le liane per superare un ostacolo da sempre un sacco di soddisfazione.
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QUANDO IL JOYSTICK ERA IL VERO NEMICO
I controlli di Pitfall! sono semplici ma mortali: Harry può saltare, correre e aggrapparsi a liane sospese. Tuttavia, fare un salto sbagliato equivale a finire direttamente nello stomaco di un coccodrillo digitale affamato, che ha esattamente la stessa espressione di chi scopre che il frigo è vuoto alle tre di notte. Saltare sulle teste dei coccodrilli è un'arte che richiede precisione millimetrica, come quando provi a prendere il WiFi dal vicino senza farti scoprire.
Non dimentichiamo le gallerie sotterranee, una delle caratteristiche distintive del gioco. Queste offrono un percorso alternativo attraverso il labirinto della giungla, ma sono anche infestate da scorpioni giganti. Se pensate che affrontare un manager il lunedì mattina sia difficile, provate a saltare uno scorpione che occupa metà dello schermo. Inoltre, le gallerie sono il luogo perfetto per perdersi e rimpiangere amaramente di non aver preso la strada più lunga, ma sicura. Un po' come seguire Google Maps che ti porta in un campo di mais invece che al ristorante, con il 10% di batteria restante sul telefono.
Una breve sequenza che mostra come evitare gli ostacoli
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QUEI MINIMALISMO CHE SCATENAVA L'IMMAGINAZIONE
Dal punto di vista grafico, il Commodore 64 riesce a fare miracoli con la sua limitata palette di colori. Pitfall Harry è rappresentato come un omino stilizzato che sembra uscito da un gioco Lego d’epoca. I dettagli sono minimi, ma il gameplay è fluido. La giungla è un insieme di schermate verdi e marroni che, con un pizzico di immaginazione, sembrano foreste tropicali. In realtà, assomiglia più al giardino di casa abbandonato dal vicino di casa, ma con coccodrilli al posto del cane.
Gli effetti sonori sono minimali ma iconici: il suono dei tronchi che rotolano sembra un battito di tamburi tribali, mentre il rumore del salto dalla liana evoca lo spirito di Tarzan. Sarebbe come ascoltare una playlist su Spotify con una sola canzone, ma quella canzone è un classico intramontabile che conosci a memoria e ti fa sorridere ogni volta che parte
Dietro l'ostacolo un lingotto d'oro attende di essere raccolto
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IL "DARK SOULS" DEGLI ANNI '80
Il livello di difficoltà di Pitfall! è leggendario. È un gioco che punisce ogni errore con una severità che neanche un insegnante di matematica delle medie potrebbe eguagliare. Morire significa perdere punti preziosi e, ancora peggio, tempo. Non esistono vite infinite, cheat code o salvataggi facili. È una lotta brutale contro il cronometro e contro te stesso. È come cercare di montare un mobile dell'IKEA senza leggere le istruzioni e sperare che alla fine non avanzi nessuna vite.
La rigiocabilità è alta, grazie ai 255 schermi differenti e alla possibilità di trovare nuovi modi per evitare pericoli e recuperare tesori. Ogni partita è una nuova avventura, un po' come quando provi a cucinare qualcosa di nuovo senza seguire una ricetta e speri solo di non bruciare la casa. E se mai raggiungi il punteggio massimo di 114.000 punti, sappi che hai conquistato un traguardo che pochi hanno raggiunto: sei praticamente il "Bruce Lee" dei giochi platform.
Il dannato scorpione, l'incubo di Pitfall!
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UNA PIETRA MILIARE DEL PASSATO/p>
Pitfall! per Commodore 64 è una testimonianza di un’epoca in cui i videogiochi erano sfide pure e semplici. È un titolo che ti costringe a dare il meglio di te, a imparare dai tuoi errori e a divertirti nonostante i limiti tecnici. È come guardare un film d'azione anni ‘80: ci sono meno effetti speciali, ma la passione e il divertimento sono puri e genuini.
Se non hai mai giocato a Pitfall! e vuoi provare una vera sfida, preparati a saltare, correre e a maledire serpenti e coccodrilli per ore. E ricorda: quando un coccodrillo ti mangia per la ventesima volta, pensa a Harry che probabilmente sta già pianificando la sua prossima spedizione con lo stesso entusiasmo... o magari sta solo sperando di trovare un lavoro meno pericoloso, come venditore porta a porta di enciclopedie.
PITFALL!: LONGPLAY
Sufficiente, ma ben lontana dallo sfruttamento delle potenzialità del C64.
Immersiva e dotata di controlli affidabili. Migliorabili alcune collisioni.
Buoni anche se limitati effetti sonori. Nessun accompagnamento musicale.
Il patriarca dei platform che avrebbero invaso il mondo. Divertente ancora oggi, se affrontato con gli occhi della nostalgia.
VOTO FINALE
7
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