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H.E.R.O
H.E.R.O. (acronimo di Helicopter Emergency Rescue Operation) è un videogioco a piattaforme sviluppato e pubblicato dalla Activision. Originariamente pubblicato per Atari 2600 e pubblicato nel marzo 1984, il gioco fu convertito per numerose console ed Home Computer dell'epoca. La versione per C64 ricevette numerosi commenti positivi, nonostante alcune critiche relative al comparto audio. Particolarmente apprezzate longevità e rigiocabilità del titolo. Su Zzap! totalizzò un totale di 86 punti percentuali guadagnando attestati positivi anche da parte di molte altre testate dedite alle produzioni ludiche di quel tempo.
TRAMA
H.E.R.O
Assumiamo il controllo di Roderick Hero, un veterano nelle missioni di salvataggio. I minatori di Monte Leone sono intrappolati nella miniera e toccherà proprio a lui cercare di raggiungerli e salvarli. Roderich è equipaggiato con un back-pack dotato di elica, che gli permetterà di volare e librarsi, di un elmetto dotato di laser incorporato e di una scorta di dinamite.
RECENSIONE
H.E.R.O
H.E.R.O., abbreviazione di "Helicopter Emergency Rescue Operation", è stato sviluppato e pubblicato da Activision nel 1984. Il gioco nasce dalla mente di John Van Ryzin, un designer di videogiochi noto per la sua capacità di fondere abilità, strategia e sfida. Il concept originale fu ispirato dal desiderio di creare un titolo che combinasse avventura e azione, in un contesto unico di salvataggio nei cunicoli sotterranei. All'epoca, il gioco rappresentava una novità nel panorama dei titoli per home computer come il Commodore 64, portando una ventata di freschezza con il suo approccio basato sul jetpack e sull'uso della dinamite per superare gli ostacoli.
Il successo su Atari 2600 aveva già preparato il terreno per il lancio su Commodore 64, e il gioco si presentava come un titolo promettente per i possessori del popolare home computer. L'ambientazione sotterranea e il concept di salvataggio si rifanno ai racconti di minatori intrappolati, con un'atmosfera che richiama film come "Indiana Jones", ma con un protagonista decisamente più tecnologico: il nostro eroe, dotato di uno zaino elicottero e un laser per farsi strada nelle oscure profondità delle miniere.
Riusciremo a passare indenni tra la melma e il ragno sospeso ?
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CAVERNE CLAUSTROFOBICHE
La grafica di H.E.R.O. su Commodore 64 è sorprendentemente dettagliata per i suoi tempi. Le caverne sono rappresentate con colori vivaci e contrastanti, una scelta che aiuta a differenziare i vari pericoli e ostacoli presenti lungo il percorso. L'eroe è animato in modo semplice ma efficace, con un jetpack che pulsa mentre lo si guida tra strette cavità e tunnel intricati. L'effetto visivo del laser è uno dei punti di forza: un piccolo raggio di luce che taglia i nemici come un filo incandescente, aggiungendo un tocco spettacolare all'azione.
Le ambientazioni dei livelli variano in termini di colori e dettagli, per dare l'idea di un viaggio sempre più profondo nelle viscere della Terra. Si passa da sezioni più illuminate con stalattiti e stalagmiti a sezioni completamente al buio, dove l'unica fonte di luce è quella generata dalle esplosioni della dinamite. Questa scelta grafica contribuisce a creare un senso di tensione e incertezza, rendendo l'esplorazione un'esperienza immersiva per i giocatori. Insomma, è un po' come trovarsi in una sorta di "Dark Souls" degli anni '80, con grafica a 8-bit ma lo stesso livello di sfida e suspense.
Lavorare al buio ... con gli esplosivi, davvero fantastico.
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AUDIO: MINIMALISMO EFFICACE
Il comparto sonoro di H.E.R.O. può essere descritto come essenziale ma funzionale. Non ci sono musiche di sottofondo, il che potrebbe sembrare una scelta limitante, ma in realtà accentua l'atmosfera di solitudine delle caverne. L'assenza di melodia costante rende ogni suono prodotto dal gioco più incisivo e memorabile. Le esplosioni di dinamite sono accompagnate da effetti sonori che potrebbero sembrare semplici oggi, ma che all'epoca aggiungevano una certa potenza alle azioni del giocatore.
I rumori dei nemici, come il battito d'ali dei pipistrelli, diventano indicatori cruciali per il giocatore, fungendo da segnali d'allarme nelle sezioni più buie. È come trovarsi a orientarsi al buio in una foresta ascoltando solo il fruscio delle foglie: ogni piccolo suono diventa fondamentale per la sopravvivenza. L'effetto del laser, un acuto "bzzz", rappresenta uno dei suoni iconici del gioco, capace di far riaffiorare ricordi nostalgici anche solo dopo poche note.
Se pensate che atterrare sulla zattera sia facile .. provateci!
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UN GAMEPLAY ACROBATICO
Il cuore pulsante di H.E.R.O. è il suo gameplay, un mix di piattaforme e strategia che richiede riflessi rapidi e pensiero tattico. Il giocatore deve guidare l'eroe attraverso caverne piene di pericoli, usando dinamite per sgombrare ostacoli e un laser per eliminare i nemici. Il jetpack permette di volare in sezioni specifiche, ma è limitato dall'energia disponibile, il che aggiunge un elemento di gestione delle risorse. Ogni livello inizia con l'eroe che si cala nella caverna, e il suo obiettivo è raggiungere il minatore intrappolato alla fine del percorso.
La difficoltà aumenta progressivamente, introducendo nuovi pericoli come acque sotterranee, rocce letali e creature velenose. Una delle meccaniche più interessanti è la gestione della dinamite: il giocatore deve scegliere con attenzione quando utilizzarla, bilanciando il rischio di farsi esplodere accidentalmente con la necessità di superare ostacoli insormontabili. È un po' come giocare a "Campo minato" con gli occhi bendati, dove ogni passo falso può costarti la vita .
La curva di difficoltà è ben bilanciata, mantenendo il gioco stimolante ma non frustrante. Ogni livello presenta un layout diverso, con trappole nascoste e percorsi alternativi, incentivando i giocatori a migliorare e perfezionare le proprie strategie. La semplicità dei controlli (un joystick e un pulsante) nasconde una profondità sorprendente, rendendo H.E.R.O. un gioco "facile da imparare, ma difficile da padroneggiare".
Morto al livello 3, che scarso!
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UNA BELLEZZA MAI DOMA
H.E.R.O. per Commodore 64 rappresenta uno dei migliori esempi di design di gioco degli anni '80. Con una grafica semplice ma efficace, un sonoro minimalista e un gameplay avvincente, è riuscito a ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei giocatori di tutto il mondo. È un titolo che ancora oggi merita di essere riscoperto, soprattutto per chi apprezza il fascino dei giochi retro e vuole vivere un'esperienza di salvataggio a 8-bit.
Nonostante i limiti tecnologici dell'epoca, H.E.R.O. è riuscito a creare un'esperienza immersiva e adrenalinica, che può essere considerata un precursore dei moderni giochi d'azione e avventura. Se sei un appassionato di retrogaming o vuoi semplicemente scoprire un pezzo di storia del videogioco, H.E.R.O. è una scelta eccellente che continua a offrire divertimento e sfida, proprio come un bicchiere di vino d'annata che migliora col tempo..
HERO: LONGPLAY
Semplicistica anche se colorata. Sprite piccoli ma troppo squadrati.
Controllo dell'eroe piacevole. I livelli di difficoltà crescenti rendono H.E.R.O. sfidante.
Buoni ma pochi gli effetti sonori, si sente la mancanza di un sottofondo musicale.
Se vorrete finirlo, sarà necessaria molto più che la semplice testardaggine.
VOTO FINALE
8,5
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