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INTERNATIONAL KARATE+
International Karate è un picchiaduro a incontri di karate, simile al precedente The Way of the Exploding Fist, creato e pubblicato dalla System 3 per diversi home computer. Di International Karate +, spesso abbreviato in IK+ anche su copertine e schermate dei titoli, è un picchiaduro a incontri di karate creato e pubblicato nel 1987 dalla System 3 per ZX Spectrum e Commodore 64 e nel 1988 per Amstrad CPC, Amiga e Atari ST.
La versione per Commodore fu pubblicata negli Stati Uniti con il titolo Chop N' Drop. Nel 1994 fu pubblicata una versione per Amiga CD32 e nel 2003 una per Game Boy Advance e Playstation. Il videogioco è il seguito di International Karate, dal quale si distingue in particolare per la presenza di tre avversari negli incontri, di cui due controllabili da giocatori, situazione che non si aveva dai tempi di Bruce Lee.
RECENSIONE
INTERNATIONAL KARATE+
Nel 1987, System 3 lanciò un titolo che, nonostante il suo "look" a blocchi di pixel e la sua musica che potrebbe far sorridere chi è abituato a colonne sonore epiche, riuscì comunque a entrare nel cuore degli appassionati di giochi di combattimento: International Karate+ per il Commodore 64. Questo gioco rappresenta il culmine di un'evoluzione che iniziò con il titolo precedente della stessa serie, International Karate (IK), rilasciato nel 1985. Ma, come spesso accade con i sequel, tutto in IK+ è più grande, più fluido, più interessante… e decisamente più divertente.
In breve, International Karate+ non è solo un gioco di arti marziali: è una vera e propria battaglia tra tecnica, tempismo e riflessi, dove ogni mossa può essere l'ultima o l'inizio di un trionfo.
La storia di International Karate+ parte dalle menti creative di Mike Lamb, che nel 1985 sviluppò il primo International Karate. Questo gioco si distingue per aver introdotto l'idea di un sistema di combattimento semplice, ma incredibilmente appagante, per l'epoca. La sua versione "plus" non ha fatto altro che migliorare l’esperienza, aggiungendo nuove modalità, perfezionando le animazioni e dando maggiore spessore al gameplay.
È curioso pensare che nel momento in cui IK veniva lanciato, i giochi di combattimento a schermate singole erano rari. Oggi siamo abituati a vedere giochi in 3D che simulano scontri epici, ma all'epoca c'era qualcosa di magico nell'affrontarsi in schermate a due dimensioni, con le braccia che si muovevano a scatti e i piedi che, se colpivano nel momento giusto, potevano far volare il tuo avversario. IK+ è quindi il frutto della voglia di perfezionare quella formula vincente, con un gameplay più fluido, più variegato e un'intelligenza artificiale decisamente più sfidante. Era l'epoca dei giochi di "testa", dove il tempismo e la strategia erano più determinanti della pura forza bruta. Ed è proprio in questo che International Karate+ riesce a brillare.
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Due pose plastiche, calcio volante e capriola.
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UNA DANZA DI CALCI E PUGNI
Arriviamo al cuore pulsante di International Karate+: il gameplay. Qui, gli sviluppatori hanno cercato di creare un'esperienza di combattimento che fosse semplice da apprendere, ma difficile da padroneggiare. E ci sono riusciti. I comandi, sebbene molto facili da capire, richiedono tempismo perfetto per essere utilizzati al meglio. I giocatori possono muoversi in tutte le direzioni, saltare, difendersi e colpire con vari tipi di attacchi: calci, pugni e persino mosse in salto che fanno sembrare il combattimento una vera e propria danza marziale. Ogni movimento sembra un passo di un'arte antica, seppur eseguito da una serie di pixel quadrati.
L'aggiunta più interessante in IK+ rispetto al suo predecessore è la modalità a tre combattenti. È un po' come un incontro di boxe che diventa un incontro di wrestling… in un angolo, tu e un altro avversario, ma entrambi dovrete guardare le spalle perché arriva anche un terzo lottatore. Ogni combattente agisce in modo indipendente, cercando di accumulare punti e distruggere l'altro, ma allo stesso tempo non puoi mai abbassare la guardia per evitare di essere attaccato da due fronti. È un gioco di pazienza, strategia e soprattutto, rapidità nel reagire.
I punti si guadagnano con l’esecuzione di colpi ben fatti: un pugno ben piazzato, un calcio volante al momento giusto, o una parata che manda a vuoto l’attacco avversario. La gara non è solo una sfida contro gli altri combattenti, ma anche una lotta contro il tempo e la precisione. Ogni combattimento è un duello teso, dove ogni movimento può fare la differenza tra una vittoria fulminea e una sconfitta umiliante. Se vuoi vincere, dovrai imparare a "leggere" il tuo avversario come un libro aperto e anticipare le sue mosse, proprio come un vero maestro delle arti marziali.
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Una cosa che vi capiterà di tanto in tanto, perderete.
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QUANDO IL PIXEL E' UN COLPO DA MAESTRO
Parlando di grafica, non aspettatevi effetti speciali da blockbuster, ma sicuramente un livello di cura che riesce a portare il gameplay a un altro livello. Il gioco sfrutta i limiti del Commodore 64 per creare dei combattenti in movimento che sembrano davvero essere vivi, nonostante siano composti da una manciata di pixel. Le animazioni sono fluide, tanto che ogni calcio o pugno appare naturale, con movimenti che non sembrano mai impacciati.
I personaggi, pur mantenendo un design semplice, sono facilmente distinguibili tra loro, con i vari combattenti che si differenziano per l’aspetto fisico, ma soprattutto per la velocità e le loro strategie. Il campo di battaglia è minimalista ma funzionale: uno sfondo che cambia a seconda delle modalità di gioco, con ambientazioni che vanno da spazi aperti a piccoli dojo o piazze da combattimento, ma sempre con la stessa atmosfera intensa e concentrata.
E poi, c'è l'incredibile "volo" dei personaggi: quando un attacco va a segno, il combattente sembra sollevarsi dal terreno, volando in aria come una marionetta per poi cadere a terra, un po' come un oggetto da colpire in un gioco di plastica, ma con una straordinaria leggerezza che riesce a far sembrare tutto credibile. Ogni pugno o calcio che colpisce fa esplodere una serie di pixel colorati, quasi a sottolineare l’impatto fisico della mossa, proprio come se stessimo assistendo a una vera rissa!
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Forse il migliore sfondo animato dell'intero gioco.
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IL SUONO DEI COLPI
Passando al comparto audio, le musiche di IK+ sono indimenticabili per chi ha vissuto l'era dei giochi su Commodore 64. Non si tratta di colonne sonore orchestrali, ma di una melodia incalzante che accompagna il ritmo frenetico dei combattimenti. Ogni battaglia è accompagnata da una sequenza musicale che aumenta di intensità, dando quella sensazione di "entrata nell'arena" che si fonde perfettamente con l'esperienza del gioco.
Gli effetti sonori sono quelli tipici dell'epoca: i colpi sono accompagnati da suoni secchi e metallici, che rendono ogni attacco davvero soddisfacente. Il "punch" di un pugno, il "thud" di un calcio e il rumore del corpo che sbatte sul pavimento sono tutti effetti che esaltano il senso di impatto che ogni mossa porta con sé. Se hai mai immaginato un incontro di karate in cui ogni colpo è un battito di tamburo, IK+ riesce a fare esattamente questo.
LA DANZA DELLE ARTI MARZIALI
E veniamo all'ultima, ma non meno importante, sezione: la longevità. Può sembrare che un gioco basato su schermate 2D e con grafica pixelata abbia una durata limitata, ma International Karate+ riesce a sorprendere in questo campo. Le modalità a due e tre giocatori lo rendono una vera e propria festa da condividere con amici, con quella sana competizione che ti spinge a migliorare ad ogni partita. La varietà dei combattenti e l'imprevedibilità dei loro stili rendono ogni incontro diverso, e la modalità torneo è una vera sfida per chi cerca di scalare le classifiche.
Il fatto che il gioco metta continuamente alla prova il giocatore, facendolo affrontare avversari sempre più difficili e, nel caso della modalità a tre, offrendo battaglie ad alta intensità, lo rende un titolo che non diventa mai ripetitivo. Ogni battaglia è un'opportunità per migliorare, affinare le proprie abilità e, perché no, sfidare nuovamente quel compagno di giochi che sembra sempre avere la meglio.
In fin dei conti, International Karate+ è un gioco che ha superato brillantemente la prova del tempo. È un titolo che, pur rimanendo nel suo piccolo, ha saputo portare avanti un’idea che oggi sembra banale, ma che all'epoca era una vera novità: un gioco di combattimento che premia l'intelligenza, la precisione e la velocità. È un classico che non ha bisogno di effetti speciali o di particolari animazioni 3D per rimanere nel cuore di chi lo ha amato, e che riesce a fare divertire ancora oggi, più di trent'anni dopo. Un vero colpo da maestro, pixel dopo pixel.
INTERNATIONAL KARATE+: LONGPLAY
Migliora la fluidità del precedente capitolo, e aggiunge uno spettacolare sfondo animato.
Il meglio di IK ma con un contendente in più, nuove mosse, nuova musica e nuove animazioni.
Buoni gli effetti sonori e la colonna sonora di Hubbard accompagna degnamente i combattimenti.
Un upgrade del precedente titolo. La longevità di IK+ ne esce salda e duratura grazie anche alla nuova modalità con 3 contendenti.
VOTO FINALE
8
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