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GATES OF ZENDOCON
Gates of Zendocon è uno sparatutto a scorrimento orizzontale pubblicato dalla Epyx e sviluppato da Peter Engelbrite per Lynx nel 1989. Il gioco è un'esclusiva della console portatile Atari, e non è mai stato convertito per nessun altro formato.
TRAMA
I driodi della nostra vecchia nemesi, il ragno mortale Zendocon, ci hanno catturato e imprigionato. Zendocon stesso ci ha condannati a vagare nella sua rete mortale di universi paralleli, tra loro collegati per mezzo di portali spazio temporali, ma nella sua crudeltà, il mostro ha ordinato ai suoi droidi che venissimo scaraventati nel primo dei 51 universi che dovremo affrontare, fornendoci esclusivamente una navicella spaziale. Essa sarà la nostra unica dotazione nel viaggio che ci attende, affrontando mondi partoriti dalla madre di tutti gli orrori e popolati da alieni ostili, alla ricerca dei portali che ci permetteranno di avanzare e avere la possibilità di sopravvivere.
Durante la battaglia sarà comunque possibile incontrare degli alleati: esistono forme di vita aliene non ostili, trattenute in schiavitù dai servi di Zendocon che, se liberate, si uniranno volentieri a noi e alla nostra nave, seguendola e supportandola con armi alternative e aumentandone la potenza di fuoco.
Saremo in grado di sopravvivere alla sfida del nostro nemico ? La ricompensa sarà la possibilità di vendicarci: un duello con lo stesso ragno malvagio Zendocon.
GAMEPLAY
Occhi rimbalzati e ufo ... tutto nella norma
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Lo scopo del gioco, già accennato nella trama, è quello di superare una serie di universi (livelli) per giungere allo scontro finale con il nostro mortale nemico, il ragno Zendocon. Per sconfiggerlo e ottenere la libertà, dovremo sfruttare una navicella spaziale che il nostro nemico, nella sua spavalda arroganza, ci ha consegnato quale unico mezzo per combattere.
La nostra navicella è dotata di sistemi di attacco e difesa: è capace di emettere un fascio laser altamente distruttivo finché il tasto di fuoco viene mantenuto premuto, e rilascia una scorta illimitata di bombe, rilasciate ad ogni pressione dello stesso tasto. Queste due armi sono già di per se sufficienti ad infliggere un gran numero di danni, ma come vedremo durante il nostro cammino, potremo ricevere aiuti insperati: alcuni alieni sono tenuti prigionieri negli universi che affronteremo e, una volta liberati, si uniranno a noi nella nostra vendetta, aumentando sensibilmente la nostra potenza di fuoco.
Uno dei portali di transizione di cui parlavamo
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Ma non è facendo esclusivamente fuoco che ci apriremo la strada verso il riscatto; nessuna impresa è mai stata compiuta senza le opportune difese. Per questo potremo contare anche su di un efficace sistema difensivo: uno scudo che servirà a proteggerci da proiettili insidiosi o pericolose collisioni con i nostri nemici.
L'occhio blu sotto la nostra nave è uno dei famosi alleati
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E a proposito di collisioni, la navicella in nostro possesso potrà subire dei danni, ma non sempre si verificherà una distruzione immediata, molto spesso subirà soltanto parziali danneggiamenti prima di essere completamente distrutta. Il primo sistema a essere danneggiato sarà lo scudo, lasciando la navicella in condizioni di assoluta vulnerabilità. Il secondo colpo subito pregiudicherà l'uso del laser, permettendo alla nave di fare fuoco esclusivamente con le bombe, il terzo colpo ricevuto distruggerà completamente ciò che rimane della nave. L'unico modo di riparare il nostro velivolo da combattimento è durante le transizioni di ogni universo. In queste transizioni avremo modo di atterrare in quella che ha tutta l'aria di essere una base aliena, e nella landing zone il pilota potrà abbandonare la vecchia nave danneggiata per una nuova di zecca. Atterrare su alcune piattaforme non sarà però semplice in quanto protette da getti di energia intermittenti, se verremo colpiti da questi ultimi nel tentativo di atterrare, non importa quanto già danneggiati, perderemo la nave.
Il livello segreto con le facce degli sviluppatori !
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La composizione dei livelli prevede la presenza di alieni di diversa forma e origine, alcuni potranno essere meccanici, altri invece più simili a forme di vita biologiche ma comunque ostili. Gli scenari dei vari livelli varieranno anche in virtù della popolazione presente, si va dal classico spazio aperto gremito di stelle al cielo azzurro, oppure da intricate foreste a grotte rocciose o complessi tecnologici.
Il passaggio tra universi è gestito da enormi portali sospesi, che sarà possibile riconoscere già dai primi scontri in quanto ci verranno indicati con la scritta "Enter Here!". Ma non sempre un portale rappresenta la fine di un livello; in taluni universi infatti può esservi anche più di un portale di uscita e, nel caso specifico, la nostra navicella passerà oltre senza arrestare il proprio cammino. Per imboccare un portale sarà sufficiente entrarvi dalla parte anteriore, quella rappresentata dall'unica apertura disponibile.
GATES OF ZENDOCON: LONGPLAY
COMMENTO: Gates of Zendocon è stato probabilmente uno dei titoli più altisonanti per Atari Lynx. In fase di preview, quando ancora tutto ciò che si conosceva di lui era quanto si poteva apprendere dalle riviste del settore, dava idea di essere un gioco davvero molto promettente. Salvo poi tradursi in un tonfo abbastanza doloroso, una volta atterrato su console. Voi che ne dite ? Fu forse la trama avvincente a rendere Gates of Zendocon più interessante di quanto non fosse ? Oppure la varietà delle immagini ricche di colori, condite di mostri dalle forme più disparate, generò più aspettative del dovuto ? Difficile avere una risposta certa. Quello che però sappiamo con sicurezza è che a quel tempo gli sparatutto vivevano il loro periodo di maggiore splendore, quali che fossero orientamenti e ambientazioni scelte; in qualsiasi sala giochi era praticamente impossibile non imbattersi in titoli dal calibro di R-Type o Carrier Airwing, giusto per fare qualche esempio. Non è quindi inverosimile supporre che, di fronte alla possibilità di giocare ad uno sparatutto su console portatile a colori, una buona fetta di giocatori si sia abbandonata alla produzione di fiumi di bava, purtroppo, tanto ingiustificata quanto sgradevole. Vediamo di capire perchè.
La grafica, definita e ricca di colori era certamente un punto forte di Gates of Zendocon, indipendentemente dall'idea finale che si poteva avere del prodotto , non vi era di meglio su console portatile a colori in quel momento. Titoli dello spessore di "Parodius DA!" o "R-Type" per PC Engine GT avrebbero fatto la loro comparsa non prima del Dicembre 1990, quando la console prodotta da NEC, nel suo formato portatile, avrebbe fatto la propria apparizione sul mercato, manifestando una netta superiorità nei confronti delle console concorrenti del tempo quali Game Boy, Game Gear e Lynx appunto (per altro, se proprio vi era un campo in cui il PC Engine GT eccelleva era proprio quello degli sparatutto). Ma Gates of Zendcon non seppe trarre vantaggio dal tempo a propria disposizione, presentandosi al pubblico con alcuni spunti originali, ma anche con le tante lacune che finirono per deludere molti di coloro che ne attendevano l'uscita.
Molte di queste lacune sono imputabili al gameplay, in certi frangenti lento e ripetitivo, mentre altre si riferiscono alla struttura di gioco e alle possibilità che lo stesso propone. Cause comuni di un fallimento che purtroppo traggono forza l'una dalle altre, innescando un circolo vizioso capace di trasformare quello che poteva essere un buon titolo, in una roboante e disarticolata sequenza di belle immagini, prive della necessaria sostanza.
Partiamo dall'intreccio dei livelli. Gates of Zendocon ci pone di fronte alla possibilità di scegliere il nostro percorso, pur sapendo che la meta è unica, esistono più strade per raggiungerla ed è quanto di fatto avviene ogni volta che la nostra navicella imbocca un portale. La possibilità di vedere nuovi universi, e quindi scenari diversi, è piuttosto concreta. Certo, vi è anche la possibilità di doverne affrontare alcuni già visti, magari anche nella stessa partita, ma si tratta di eventualità che ritengo si possano superare senza troppi grattacapi, una volta compreso quali portali utilizzare. Le noie cominciano quando si parla di potenziamenti. Se consideriamo un panorama dove gli sparatutto basano sulle opzioni di potenziamento molta della propria varietà e frenesia, i cosiddetti aiuti "amici" presenti in Gates of Zendocon appaiono rari e contribuiscono ad amplificare ulteriormente la sensazione di lentezza, fallendo il compito di supplire la mancanza dei vecchi, cari power-up.
E infine l'azione di gioco, così difforme da risultare caotica e confusionaria in alcune circostanze, e dannatamente assente in altre. Ci sono scenari che scorrono per interi minuti senza che si debba temere la più vaga minaccia, dove i mostri procedono in linea retta, come tanti piccoli indiani, pronti a farsi massacrare da un colpo di laser, mentre intorno vi è il nulla più assoluto. Dove non vi è un singolo proiettile da evitare e i nemici, enormi, più che combatterci sembrano chiederci lo spazio per proseguire lungo traiettorie prefissate, incuranti della nostra presenza. Davvero è questa la ricetta di uno sparatutto rivoluzionario ? Ritengo di no.
In conclusione, in totale contrasto rispetto a quanto la preview aveva fatto sperare, Gates of Zendocon da spesso l'impressione di essere un titolo al quale manca il giusto ritmo, quello che avevano persino titoli vecchi come "1942" di Capcom, e che negli sparatutto ha la stessa funzione che può avere la malta nel tenere su un muro di pietre. Tale mancanza è incisiva al punto da oscurare i tentativi di Epyx di risultare originale rispetto ai classici sparatutto, un'occasione mancata, rimasta purtroppo anche l'unica nel suo genere.
Grafica nel complesso buona, sopratutto se consideriamo che Gates of Zendocon fu uno dei primi 4 giochi rilasciati per Lynx.
A tratti frenetico, ma in altri momenti noioso o ripetitivo.
Effetti sonori ben realizzati e musiche di sottofondo piacevoli.
La ripetività e la mancanza di power-up rendono Gates of Zendocon un titolo difficilmente in grado di risultare longevo nel tempo.
VOTO FINALE
5,5
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