BACK TO LYNX'S GAME SELECTION
DOUBLE DRAGON
Double Dragon è un picchiaduro a scorrimento sviluppato nel 1987 dalla Technos Japan Corporation e pubblicato dalla Taito in Europa e Nord America. Si può considerare il primo videogioco di grande successo del suo genere, fonte d'ispirazione di molti giochi del genere prodotti successivamente.
Vanta un alto numero di conversioni e di seguiti, nonché basati su questo gioco sono usciti anche un fumetto, una serie TV animata ed un film. È da considerare come il successore di un precedente gioco della Technos Japan Corporation, Nekketsu Kouha Kunio Kun (Renegade nel port occidentale) che ha avuto anch'esso numerosi seguiti.
TRAMA
Cinque anni dopo una guerra nucleare, una squallida New York è controllata da organizzazioni criminali, su tutte i temibilissimi Black Warriors capeggiati da Willy Mackey. I protagonisti sono i fratelli Billy e Jimmy Lee (il primo vestito di blu, il secondo di rosso), grandi esperti dell'arte marziale Sou-Setsu-Ryu (tecnica puramente inventata), che vedono rapita l'amica Marian dai Black Warriors come oggetto di riscatto per ottenere i segreti della loro disciplina. I due fratelli iniziano la loro avventura a mani nude nell'intento di sgominare i banditi e liberare Marian.
GAMEPLAY
Nella versione per Lynx, come nella versione arcade di Double Dragon, i giocatori vestono i panni di Billy e Jimmy Lee, i quali dovranno scontrarsi con i membri di una gang chiamata "Black Warriors" capeggiata da Willy Mackey, allo scopo di liberare l'amica rapita Marian. L'avventura si presenta con il classico schema a scorrimento multidirezionale che ha reso celebre il coin-op e tutti i giochi che ad esso si sono ispirati negli anni a seguire.
Uno dei momenti che ritraggono il rapimento di Marian. Willy, capo dei Black Warriors, è vestito di giallo e ha in mano il fucile.
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Il pad direzionale permette al protagonista di muoversi per lo schermo e di avanzare verso destra, direzione verso la quale si sviluppa l'avventura, mentre i due tasti A e B permettono di sferrare calci e pugni se premuti singolarmente. Esistono poi delle combinazioni, che prevedono per i due fratelli Lee anche la possibilità di saltare, funzione che in sala giochi era fruibile grazie ad un terzo tasto, ma che nel Lynx, a causa della presenza di due soli di essi, non era oggettivamente possibile ed è realizzabile solo premendo contemporaneamente uno dei due tasti A o B insieme al tasto "su" del pad direzionale.
Nel primo atto potremo già cimentarci con l'uso di alcune armi.
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La vita a nostra disposizione si trova nella posizione bassa dello schermo, e indicherà la quantità di resistenza ancora a nostra disposizione. Cadute da altezze considerevoli o contatti con creature di ogni genere non saranno certo salutari e subire troppi colpi, com'è lecito attendersi, contribuirà a farci perdere quanto prima la vita (potremo continuare soltanto 3 volte).
Altre tecniche necessitano di combinazioni diverse rispetto alla versione arcade: i tasti per calci e pugni vanno infatti premuti insieme al tasto direzionale "giu", se si vuole colpire gli avversari rispettivamente con una testa o una gomitata. L'iterazione con gli oggetti addizionali quali mazze da baseball, fruste e coltelli è rimasta la medesima della versione originale, sebbene vada segnalata l'assenza della dinamite. E' possibile sollevare pacchi, rocce e bidoni da scagliare sugli avversari, ma nella versione per Lynx non sarà possibile dare loro una spinta con le gambe.
Rifiliamo una bella gomitata a questo armadio a tre ante.
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I livelli sono quelli originali, ma la loro struttura ha subito delle modifiche sia in termini di locazioni che di elementi con i quali è possibile interagire. Nel secondo atto per esempio non è presente la zona dell'ascensore con tanto di rullo, e nel terzo atto mancano le buche e l'intera sezione del ponte e dell'ingresso al covo dei Black Warriors. Nel quarto atto non vi sono le trappole che tanto ci hanno fatto sacramentare in passato, e il boss finale non scende dal balcone che da sulla sala principale, bensì è già presente nella stessa non appena vi arriveremo.
Il boss del terzo atto, di colore verde, lo affronteremo mentre ci troviamo ancora nel bel mezzo della foresta.
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I nemici, fatte alcune eccezioni, sono gli stessi che potremo trovare anche nella versione arcade, ad esclusione di Jeff e Roper che purtroppo non sono presenti in questa conversione. Inoltre Bolo e Abobo, i due muscolosi avversari, sono presenti in una singola versione sempre uguale, se non per il colore della pelle.
Double Dragon per Lynx dispone della possibilità di scegliere la difficoltà di gioco; avremo a disposizione 4 diversi livelli nei quali cimentarci: Facile, Normale, Difficile e Incubo. L'aumento del livello si traduce però esclusivamente in un aumento della vita dei nostri avversari, e probabilmente in un maggior quantitativo di danni subiti, nel caso in cui fossimo colpiti.
DOUBLE DRAGON: LONGPLAY
COMMENTO: Recensire la conversione di un classico non è mai facile: il paragone è sempre dietro l'angolo e spesso è difficile riuscire a tracciare una linea di demarcazione tra quanto avrebbe potuto essere fatto e quanto in realtà sia permesso dalla piattaforma di atterraggio. Quando si analizza una differenza, ma soprattutto quando ci si accorge che questa si traduce in una mancanza, si finisce immancabilmente in quella girandola di domande alle quali è difficile trovare risposta, e dalle quali non si sfugge se non tirando in ballo altre esperienze ludiche altrettanto importanti. Il problema di questo processo però, è che si tende quasi sempre ad evocare esempi particolarmente brillanti, citando forse quanto di meglio è stato fatto in altre occasioni e dando avvio a quella che, nella maggioranza dei casi, rischia di diventare una vera e propria opera di demolizione.
C'è poi da dire che per molti versi il portatile di casa Atari rappresenta, un po' per comune ammissione, la console dei rimpianti. Ragione per la quale, quando vedi che un classico non viene trattato come meriterebbe, viene la voglia di consegnare un po' di testate sul primo muro a disposizione, almeno fino a che quest'ultimo non trova una comoda posizione orizzontale.
Questo dovrebbe, grandi linee, identificare il pensiero che ho in relazione a questa conversione, il cui risultato finale non rientra tra le definizioni che io spesso attribuisco a quanto reputo scadente, ma che certamente non si colloca ai livelli di ciò che considero tra il buono e l'eccelso. Sopratutto se mi rendo conto che, al di la di ciò che semplicemente non conosco, e mi riferisco alle difficoltà incontrate da Knight Technologies nel convertire Double Dragon su Lynx, qualcosa di meglio si poteva fare anche senza voler esagerare. Ma vediamo di analizzare insieme, e nel modo più imparziale possibile, il lavoro degli sviluppatori.
La potenza grafica del Lynx è certamente superiore alle altre console portatili del tempo come Game Boy e Game Gear, ma sfortunatamente, forse a causa della risoluzione disponibile su un piccolo schermo, il titolo non riesce a dare il meglio di se. Non fraintendetemi, gli sprites dei personaggi sono qualcosa di molto vicino all'arcade, non fosse che la loro dimensione è tale da renderli in altezza più della metà di quella dello schermo. Il che, dovendo tenere il protagonista al centro dell'azione di gioco, da la sensazione (e anche più di quella) di vedere il mondo di Double Dragon attraverso uno spioncino, perdendo di vista gran parte dello spazio circostante. Inoltre i personaggi sembrano muoversi in maniera poco fluida, il che rappresenta forse il limite più fastidioso; è inutile produrre un gioco dalla grafica stupefacente se poi a pagarne le conseguenze è proprio ciò che lo rende giocabile. Non era forse meglio ridurre il dettaglio grafico e le dimensioni degli sprite così da poter investire un maggior numero di risorse sulla fluidità ?
L'audio del titolo avrebbe dovuto essere un punto forte della conversione. Del resto le capacità del processore audio del Lynx erano considerate di ottimo livello anche negli anni 90, ma nonostante le colonne sonore siano riprodotte in maniera tutto sommato fedele, la qualità degli effetti sonori disponibili è scadente; pugni e calci non potevano prodursi in qualcosa di meglio ? Inoltre, mancano le urla degli avversari sconfitti cosi' come anche gli effetti sonori legati al lancio o uso degli oggetti e, ciliegina sulla torta, c'è un orribile musichetta in occasione della morte del nostro alter ego, assente persino nella versione arcade. Per la serie "andarsi a cercare i problemi".
I nemici sono importanti ! Si può comprendere la necessità di operare determinate modifiche, ma tagliare proprio sui nemici e sulla loro tipologia, NO ! Perchè escludere Roper ? Ma sopratutto perchè escludere Jeff !?!?!?!?!? Diamine ! Forse il nemico più interessante di tutto il gioco, considerato da tutti la nemesi del protagonista, capace di utilizzare le nostre stesse tecniche di combattimento, perchè ? Vorrei essere di fronte ai programmatori della Knight Technologies per fargli questa domanda. Un'altra cosa che ho trovato irritante è stato osservare come le combinazioni di pugni e calci non ci siano. Nell'arcade dare due pugni ad un avversario non era come darne uno solo, il tuo nemico si piegava sulle ginocchia e se eri abbastanza svelto potevi tirargli il colpo di grazia. Stessa cosa per i calci, dopo un primo scarpone sotto il naso ci si poteva esibire in un fantastico round kick ... ma su Lynx ? Niente. Insomma ma perchè prendersi la briga di trasporre un così bel gioco per poi condannarlo a soffrire per la mancanza di così tanti importanti dettagli ? Mistero.
Intendiamoci, non è che ciò che si vede non sia apprezzabile, se Double Dragon per Lynx fosse stato un progetto originale ne avremmo chiesto pure un seguito. Ma l'ho già detto, se ti lanci nella conversione di un classico è impossibile non operare confronti. Sopratutto per questo motivo, il lavoro della Knight Technologies è da ritenersi insufficiente, perciò raccomando di non nutrire grandi aspettative, perchè potreste rimanerne delusi.
Il Lynx da prova delle sue potenzialità grafiche.
Il solito vizio del protagonista grosso metà dello schermo tanto amato dagli sviluppatori del Lynx e una IA rivedibile rendono Double Dragon meno brillante di quanto avrebbe potuto essere.
Buoni i background musicali, pessimi quei pochi effetti sonori inseriti.
Double Dragon è un gioco immortale, ma su Lynx molta della sua aura di invincibilità sembra svanire.
VOTO FINALE
5
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