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CASTLEVANIA LEGENDS
Castlevania Legends, è il terzo capitolo rilasciato per la serie di Castlevania sul Game Boy. E' stato rilasciato in Giappone il 27 Novembre del 1997 e successivamente in Europa e Nord America l'11 Marzo del 1998. Si tratta di un capitolo controverso a causa della sua trama, ritenuta in conflitto e priva di collegamenti con altri episodi della serie.
TRAMA
Gli eventi di Castlevania Legends si collocano a cavalle del XV° secolo, circa 100 anni prima rispetto alle avventure di Simon Belmont (Castlevania: The Adventure e Castlevania: Belmont's Revenge, entrambe ). La protagonista di questa avventura è Sonia una giovane donna del casato Belmont, che scopriremo essere nata in un villaggio di montagna della Transilvania.
Sonia era dotata della singolare abilità di avvertire l'essenza di entità non percepibili dai comuni mortali, e il nonno le aveva insegnato a tenere questo potere nascosto, afinchè Sonia non lo utilizzasse per scopi personali.
A 17 anni Sonia incontrò per la prima volta Alucard, un giovane che stava cercando il proprio padre e che non era mai riuscito ad incontrare. Tra i due si formò subito un forte legame e trascorsero molto tempo insieme.
Ma la tragedia volle che nel mentre alcuni mostri grotteschi al servizio del Conte Dracula attaccassero la casa in cui la giovane ragazza era cresciuta, lascinando il nonno ferito mortalmente. Al suo ritorno Sonia ebbe giusto il tempo di dire addio all'uomo che l'aveva cresciuta, il quale le rivelò che era giunto il momento di liberare tutto il suo potere. Fu così che Sonia raccolse tra le macerie la frusta del nonno e dirigendosi verso il castello di Dracula giurò di mettere fine alla sua esistenza.
GAMEPLAY
Cronologicamente posizionato prima degli avvenimenti di Castlevania: The Aventure, Castlevania Legends vede una figura femminile assurgere al ruolo di progenitrice dei tanti uomini ammazzavampiri appartenuti al nobile casato Belmont. Sonia, questo il nome della giovane fanciulla, fa un'ottima prima impressione sul piccolo schermo del Game Boy: è capace di cambiare direzione durante il salto e può persino camminare accovacciata, dettagli che al momento non era stato possibile vedere se non su Super Nintendo, in quel gioco che forse tutti ricorderemo come Super Castlevania IV.
Aspetta ... ho dimenticato la frusta sul tavolo vicino alla frutta ?
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Nella sua foggia di nemesi del principe della tenebre, Sonia è Armata dell'ormai famigerata frusta che ha contraddistinto molti dei suoi successori, un'arma upgradabile per mezzo di potenziamenti ritrovabili lungo il percorso e che rappresenta il suo principale strumento di attacco. Ma l'arsenale non si conclude qui, perchè in controtendenza con il secondo capitolo della serie il sistema delle armi secondarie è stato parzialmente ridisegnato, dando alla cacciatrice la possibilità di sfruttare la riserva di cuori per utilizzare le cosiddette "Soul-Weapons", attivabili premendo il tasto di attacco insieme al pad direzionale verso l'alto. Il principio di funzionamento di queste abilità è pertanto molto simile a quello delle armi secondarie, ma il loro ritrovamento non avverrà distruggendo i celebri candelabri sparsi qua e la, perchè il giocatore ne riceverà una nuova alla conclusione di ogni livello.
Un primo piano di Sonia, la cacciatrice di vampiri protagonista di questa avventura.
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L'utilizzo di diverse abilità durante l'esplorazione e il combattimento non può che concedere al titolo un pizzico di varietà nella gestione di alcuni frangenti, al giocatore sarà infatti permesso di usare l'abilità desiderata in qualsivoglia momento, a patto di avere un numero di cuori in riserva sufficiente al suo utilizzo. La selezione delle Soul-Weapons è affidata al tasto Select del Game Boy, premendolo durante l'azione di gioco si potrà accedere ad un menu secondario dove scegliere l'abilità da impiegare tra quelle possedute.
WIND |
Ferma il tempo in tutta l'area. Inefficace contro i boss. |
ICE |
Rigenera completamente la barra vitale di Sonia. |
FLAME |
Un attacco fulmineo efficace contro tutti i nemici. Inefficace contro i boss. |
SAINT |
Sonia lancia un'onda in linea retta di fronte a se. |
MAGIC |
Distrugge un nemico nell'area, inefficace contro i Boss. |
Un'altra aggiunta in Castlevania Legends è costituita dalla cosiddetta modalità "Burning", una sorta di Power-Up spendibile in qualsiasi momento premendo contemporaneamente i tasti A e B. Questo Power-Up può essere evocato una volta per livello (o dopo aver perso una vita) e permetterà a Sonia di trasformarsi in un vero e proprio inulnerabile araldo della morte. Utile quando si incontrano avversari tosti come i boss di fine livello, anche perchè non è possibile vedere quanta vita rimane loro durante il combattimento, questa modalità permette alla protagonista di ignorare i danni, muoversi molto più velocemente e colpire con più forza, un potenziamento in grado di ridimensionare i momenti critici.
La modalità "Burning" sfrutta una barra di energia, contrassegnata dalla lettera B, che è possibile trovare vicino alla vita di Sonia. Una volta attivato il potenziamento esso durerà fino all'esaurimento della barra appena citata e non potrà essere interrotto in alcun modo.
Uno dei mini-boss che dovremo superare per completare il livello.
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Delude seppur parzialmente la durata complessiva del gioco, il cui numero di livelli si ferma a 6, se consideriamo la transizione finale relativa all'oscuro Conte Dracula. Così come non eccelle la qualità grafica, che relega a pochi sprites il movimento di quasi tutto il bestiario presente. I livelli inoltre sono caratterizzati da un design singolare, con numerosi vicoli ciechi che portano al ritrovamento di oggetti come arrosti o vite che possono rivelarsi utili in certe fasi dell'avventura.
Un po' meno utile la presenza dei collezionabili, cinque cimeli dalle fattezze familiari come l'acqua benedetta, l'ascia, l'orologio ferma tempo, la daga e il boomerang, dai quali la nostra avventura non dipenderà che parzialmente. Essi infatti non conferiscono a Sonia alcun potere tangibile in termini di attacco o di sopravvivenza, serviranno esclusivamente a sbloccare un finale alternativo. Qualora fossimo in grado di ritrovarli tutti, nessuno escluso, il finale che raggiungeremo una volta sconfitto Dracula ci fornirà ulteriori informazioni sull'origine del Clan Belmont. Tutto ciò che c'è da sapere però è che tali rivelazioni sono state ritenute contrastanti con l'intera trama della serie, e hanno cagionato l'esclusione di Castlevania Legends dalla Storyline generale, sopratutto dopo che Koji Igarashi ha definito il titolo come "imbarazzante" sotto quasi tutti i punti di vista.
Una delle tanto odiate risalite condite di mostri volanti, evitarli non sarà sempre facile.
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E un po' di imbarazzo in effetti si nota, in special modo quando si parla del respawn automatico dei singoli mostri, che costringono alla lotta persino quando si ritorna sui propri passi, e se anche volessimo vedere questo aspetto come un benefit, ci si ritrova spesso a combattere la medesima creatura anche più di una volta, forse perchè sbalzati da un colpo ricevuto o perchè siamo incautamente precipitati durante una risalita. Senza considerare che nonostante l'ottima risposta dei comandi spesso si affronta l'ingresso ad una nuova transizione a ridosso di pipistrelli e altre creature di indubbio disgusto, con poco più che qualche frazione di secondo per evitarle.
Ma se le difficoltà vi sembra eccessiva e i "continue" infiniti non vi bastano non temete, perchè all'avvio dell'avventura sarà possibile selezionare la modalità semplificata. Introdotta dai programmatori in sede di bilanciamento della difficoltà generale, questa feature permetterà di percorrere la strada che conduce al principe delle tenebre con una frusta sempre all'ultimo livello di potenza, anche dopo ogni morte.
Le candele ci accompagneranno lungo tutto il percorso, fedeli compagne di un viaggio ormai collaudato soffrono però di una certa indotta ripetitività. La tipologia di oggetti ritrovabili è infatti piuttosto ristretta:
HEART |
Aumenta di 1 il numero di cuori nella riserva. |
MEAT |
Ripristina metà della barra vitale. |
LIFE |
Aumenta le vite rimanenti di 1. |
CRYSTAL |
Potenzia la frusta di 1 livello (Livello Massimo: 3). |
BOSS STONE |
Evoca il Boss di fine livello. |
Escludendo la pietra necessaria a risvegliare i boss e i 2 cristalli per portare la frusta al massimo livello, le candele ci pemretteranno di raccogliere per lo più cuori. E se da un lato questo va a beneficio della possibilità di evocare più magie, non passa inosservata la totale mancanza di oggetti destinati ad aumentare la riserva punti (mai veramente visualizzati se non alla fine) e un non pervenuto tentativo di applicare una qualche forma di randomicità dei drop.
L'unico aspetto innovativo accostabile alle candele è rappresentato dai tranelli (candele bianche), un elemento tanto sinistro quanto mal sfruttato che avrebbe potuto essere implementato con un buon grado di imprevedibilità e con delle ricompense. Purtroppo le "candele tranello" sono poche e disposte sempre negli stessi luoghi, questo le rende facilmente evitabili e ininfluenti già dalle prime battute di gioco.
CASTLEVANIA LEGENDS: LONGPLAY
COMMENTO: Non si può certo dire che Castlevania Legends sia nato sotto una buona stella. Sin da quando è stato rilasciato verso la fine degli anni 90, aveva l'ingrato compito di portare su Game Boy qualcosa che somigliasse a Castelvania: Symphony of the Night, un titolo rilasciato su Playstation che era riuscito a rivitalizzare il marchio, ottenendo un consenso unanime della critica.
Le aspettative dunque erano molto alte, e se consideriamo che la produzione arrivava dopo ben SETTE anni dall'encomiabile Castlevania: Belmont's Revenge, ossia nel momento di massimo splendore tecnico per il Game Boy, non avremo difficoltà a comprendere come quasi tutti siano rimasti delusi dalla produzione di Nagoya Konami.
Cronologicamente posizionato prima degli eventi di Castlevania: The Adventure, come avevamo già spiegato, Legend mette in scena la vicenda di Sonia Belmont, prima eroina a sconfiggere Dracula con l'uso delle armi che hanno reso celebri i cacciatori di vampiri targati Konami. Ma se Sonia fa la sua bella figura, mostrandosi in tutto il suo splendore nell'introduzione, il gioco che fa da sfondo alla sua avventura non sembra brillare della stessa fulgida luce.
Il background dei livelli appare spesso ripetitivo mentre sono davvero pochi i mostri che possiedono un frame-set all'altezza della situazione. Il paragone con il precedente capitolo della serie per Game Boy è impietoso, già ad un primo raffronto la sensazione che ne si ricava è quella di un titolo prodotto senza avere idea di cosa avesse reso Castlevania: Belmont's Revenge un titolo acclamato da milioni di fans. Come se non bastasse, i 7 anni di stacco rappresentano un'aggravante difficilmente perdonabile, considerano gli enormi progressi nello sviluppo di titoli per gameboy compiuti a partire da metà del decennio da diverse case di sviluppo.
I livelli hanno un design approssimativo, costruiti in maniera tale da dare l'impressione che non vi sia una disposizione logica degli elementi che li popolano. Alcune piattaforme sospese, per fare un esempio, sembrano quasi poste li a casaccio, quasi a voler indicare la presenza di un qualche segreto invisibile che però non esiste. Per non parlare dei mostri, beneficati da un'abilità di respawn quasi asfissiante, sono in grado di tornare a insidiarci anche solo dopo aver compiuto un salto in una delle tante sessioni di salita, frequenti nell'atto della torre dell'orologio. Ma il colmo lo si raggiunge nel passaggio da un'area all'altra, in alcune transizioni le creature sono pronte a saltarci addosso senza concederci il tempo di reagire, una pratica che onestamente non ho mai riscontrato in nessun Castlevania e che accentua il senso di frustrazione già alimentato dai difetti fino ad ora elencati.
La presenza di vicoli ciechi nella struttura dei livelli appare dannosa e controproducente, e se consideriamo che spesso il motivo di percorrerne la via è la raccolta di oggetti collezionabili senza alcuna utilità pratica, il risultato è che si tenderà ad evitarli alla stregua di una noiosa incombenza. Certo è vero che raccogliendo tutti i collezionabili è possibile accedere al finale alternativo disponibile in Castlevania Legends, ma una volta sbrigata la pratica quanto spesso avrete voglia di ripercorrere lunghe transizioni esclusivamente per sapere che in realtà Sonia ed Alucard hanno avuto un figlio ?
A proposito, vi incuriosirà sapere che è proprio questo dettaglio della discendenza ad aver cagionato l'esclusione di Legends dalla storyline di Castlevania. Il motivo è facile da spiegare: se il figlio di Sonia fosse stato generato con Alucard, questi avrebbe per metà sangue vampiro nelle sue vene. Un'informazione scomoda e contrastante che non trova riscontro nonostante alcune teorie vorrebero che il figlio di Sonia fosse proprio Trevor Belmont, protagonista di Castlevania III: Dracula's Curse.
E per quanto riguarda i brani musicali ? Castlevania è sempre stato sinonimo di elevato livello della colonna sonora, pensate che brani come Bloody Tears o Vampire Killer (per citarne alcuni) sono persino diventati dei veri e propri classici riproposti con diversi arrangiamenti. Ma in Legends, a parte una molto riarrangiata Bloody Tears, la colonna sonora stride parecchio e suona ripetitiva a causa della breve durata dei brani (quasi un terzo se confrontata alla durata media riscontrata in Belmont's Revenge). Unica menzione il brano destinato al quarto atto, sono sincero almeno a me è sembrato forte, ma la sua durata di soli 76 secondi non è stata sufficiente a mantenerne la freschezza durante l'azione e presto ho cominciato nonostante tutto a percepirlo come fastidioso.
In sostanza un terzo capitolo che non sfrutta nulla dell'eredità lasciata dai suoi predecessori e che non coglie l'occasione di salutare degnamente il Game Boy, prima che esso venga soppiantato dalla versione color. Mirabile il tentativo di introdurre le soul-weapons al posto delle armi secondarie, ma più si analizza il gioco più simile è il suo accostamento ad un album dei propositi falliti che non regge il confronto con ciò che già era stato fatto molti anni prima, addirittura sullo stesso hardware.
Dall'impatto non certo eccezionale, finisce per delure nella gestione di sprites e fondali spesso ripetuti.
Qui torniamo ai livelli del primo Castlevania: The Adventure, ma se nel 1989 certe lacune potevano anche essere perdonate, nel 1997 è tutta un'altra storia.
Pochi buoni acuti, ma gli arrangiamenti non sono all'altezza di Belmont's Revenge.
Il titolo si lascia giocare nonostante i suoi limiti. Il rischio è che diventi frustrante e ripetitivo.
VOTO FINALE
5,5
BACK TO GAMEBOY'S GAME SELECTION