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CASTLEVANIA: THE ADVENTURE
Castlevania: The Adventure (in Giappone Dracula densetsu "La leggenda di Dracula"), è il primo capitolo della serie Castlevania uscito per una console portatile, il Game Boy. Il gioco ebbe due seguiti: nel 1991 uscì Castlevania II: Belmont's Revenge e nel 1997 Castlevania Legends. Quest'ultimo capitolo, ambientato storicamente nel 1450, venne rimosso dalla cronologia ufficiale di Castlevania per mancanza di collegamenti con la trama ufficiale e con gli altri capitoli della serie.
TRAMA
La Transilvania è una remota regione europea associata ancora oggi alla leggenda di un potente demone, il cui enorme potere ha sempre terrorizzato il popolo, e il cui nome risponde a Dracula. La storia racconta come questo demone abbia ripetutamente cercato di cingere il mondo nell'oscurità più e più volte, ma che un giovane di nome Simon, discendente del clan Belmont, sia sempre riuscito a scongiurarne i piani.
Ma il Conte Dracula in realtà esisteva già da molto tempo prima di incontrare Simon, e a quel tempo non era ancora il terribile demone capace di sconvolgere la mente delle sue vittime. Era piuttosto un malvagio stregone, un fanatico adoratore di demoni, proprietario di un castello oscuro alla periferia della Transilvania dove conduceva riti malvagi ogni notte. Il suo fine era quello di evocare demoni sempre più potenti e di soggiogarli al suo volere, arrivando un giorno a guadagnare la vita eterna e a diventare egli stesso un demone dagli enormi poteri.
Fu mentre diffondeva paura e terrore tra la gente del villaggio che un uomo decise di ergersi a difesa della sua gente. Si trattava di Christopher, un antenato della famiglia Belmont. Per porre fine al regno di terrore del malvagio stregone, Christopher non aveva altra scelta che correre al nero castello, affrontando il male che vi abitava. Sarebbe riuscito nell'impresa di salvare il suo popolo ?
GAMEPLAY
Castlevania: The Adventure è il primo episodio della serie di Castlevania sviluppato in esclusiva per Game Boy da Konami. In questa avventura il giocatore controlla Christopher Belmont, deciso a porre fine al nero dominio di Dracula.
Il gameplay consiste in quattro livelli e a differenza degli altri episodi del franchise il protagonista non può usare armi secondarie. L'unica dotazione consiste in una frusta, la cui potenza può però essere migliorata grazie ad alcune sfere, che potranno essere raccolte durante il cammino dell'eroe. Queste permetteranno all'arma di evolvere da uno stato normale a quello di Frusta Catena, il cui danno risulta potenziato rispetto al livello precedente, e successivamente a Frusta di Fuoco, la cui particolare peculiarità è quella di lanciare colpi infuocati in linea retta ogni volta che verrà impiegata per offendere. C'è però da dire che purtroppo la frusta potrà anche perdere efficacia, basterà infatti subire un colpo di qualsiasi entità per vederla perdere un potenziamento e regredire allo stato precedente.
Pensate che orrore ! Venire schiacciati niente meno che da occhi giganti rotolanti. Che fine ingloriosa.
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L'azione è lineare e il protagonista, come in ogni platform che si rispetti, può saltare, colpire, abbassarsi e fare quasi tutte le azioni precedenti contemporaneamente. Ben presto si finisce per realizzare che per arrivare a fronteggiare il principe della notte sarà mandatorio superare burroni, evitare punte acuminate, uccidere polimorfiche creature ostili. Tutto qui ? No di certo, ma avremo modo di approfondire questo argomento nel parere finale.
Ecco il terzo livello di potere della nostra frusta, la Frusta di Fuoco. Se guardate bene potrete notare il colpo di fuoco che parte dalla sua punta.
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L'interfaccia di gioco propone pochi basilari elementi, e questo lascia intendere come gli sviluppatori abbiano voluto prediligere l'azione coinvolgente, piuttosto che rendere il tutto troppo "ragionato". Le informazioni di contorno sono infatti limitate alla barra di vita del protagonista e ai punti accumulati durante l'avventura.
Gli oggetti di gioco sono costituiti da Power-Ups, Bonus di punteggio e Recupero Vita:
Direttamente dalle istruzioni ufficiali, la gamma di oggetti disponibili in Castlevania: The Adventure.
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I livelli sono costruiti in maniera da portare il giocatore ad affrontare una sfida progressivamente maggiore, passando da una foresta infestata da creature selvagge e uomini fango, ad una cava dove, nemmeno a dirlo, la discesa sarà il tema piuttosto ricorrente. Negli abissi della terra incontreremo creature tra le più letali, pronte a scattare dall'ombra per ghermire la nostra vita. Ma se saremo capaci di superarle, sarà il momento di addentrarci in un inferno di punte e trappole.
Il terzo livello è il più difficile dell'intero gioco: costretti ad una costante corsa contro il tempo, braccati in ogni dove, potremo soltanto avanzare senza più guardarci indietro. Alle nostre spalle punte acuminate chiuderanno ogni possibile via di fuga, da una piattaforma all'altra, di fune in fune, mentre spegniamo l'esistenza di creature ripugnanti e intrise di istinti demoniaci.
Sarà sufficiente commettere un passo falso in qualunque fase della nostra avventura per precipitare tra le braccia di un'orrenda morte.
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Arrivare al castello, quarto e ultimo livello del gioco, non sarà impresa semplice: molti dei tanti giocatori che non hanno visto la fine di Castlevania: The Adventure si sono fermati prima di poterne varcare le sale. Questo a causa dell'enorme difficoltà rappresentata sopratutto dal terzo livello, capace di distruggere il morale dei meno tenaci e mettere alla prova anche i più talentuosi. Nell'ultima frazione l'eroe incontrerà la sua nemesi e porrà fine all'incubo di una terra tormentata da anni.
Più avanti le cose si complicheranno e, se vorremo restare in vita, dovremo correre contro il tempo ed evitare trappole mortali.
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Il titolo non aggiunge nulla di nuovo rispetto ai precedenti capitoli della saga e già usciti sul mercato, ma riesce a riproporre su una console portatile tutto il fascino del franchise originale. Prima di esso ricordiamo i tre episodi usciti su NES, dei quali l'ultimo giunto sul mercato quasi in contemporanea del titolo per Game Boy (solo 2 mesi dopo).
Castlevania The Adventure avrà ben due seguiti, tra i quali ricordiamo Castlevania Legends, criticato per quello che persino Koji Igarashi ha definito come un forte discostamento dalla trama canonica.
CASTLEVANIA: LONGPLAY
COMMENTO: Castlevania è certamente una delle saghe più amate dai videogiocatori di ogni tempo. Da decenni il nero signore che infesta la Transilvania rappresenta infatti, quasi fosse consuetudine, una sfida da affrontare ciclicamente per reprimere l'orrenda minaccia dei vampiri, che potrebbe soggiogare il mondo. Il mito che narra le vicende di Dracula e dei discendenti della famiglia Belmonth appare senza età, e di tanto in tanto ritorna avvolto da un nero mantello, infestando qualsiasi piattaforma da gioco possibile. Ma come ha avuto origine la storia di Castlevania ? E come ha fatto a giungere su Game Boy, macchina dalle limitate capacità tecniche ?
Tutto iniziò grazie al binomio NES/Konami, gli anni 80 percorrevano ormai la loro parabola discendente, e il franchise fece la sua apparizione sulla home console di Nintendo con un episodio chiamato semplicemente Castlevania. Era ancora l'era dei platform (e non sarebbe finita presto), per fare un esempio Metroid era giunto sugli scaffali di tutto il mondo appena un mese prima, e il mondo videoludico si colorava di tinte fosche per rendere omaggio ai natali di quello che sarebbe poi diventato un successo planetario.
Ma Konami non si limitò a portare la propria creazione sulle macchine Nintendo; il successo del Brand era tangibile e ben presto tutti compresero come il grigio involucro del NES non sarebbe stato sufficiente a contenere la fama che avrebbe investito il titolo. E così, dopo appena 2 anni, Konami rilasciò Haunted Castle, controverso riadattamento arcade di Castlevania, che però non rappresentava un porting di ciò che era stato visto su NES, bensì un gioco completamente nuovo.
Locandina Giapponese del titolo: Haunted Castle. |
Haunted Castle portava in scena un cliché non certo originale: il malvagio di turno che rapisce la compagna dell'eroe, il quale si vede costretto ad affrontare ogni genere di ostacolo per riportarla al sicuro. A conti fatti una trama piuttosto scontata, ma che fu comunque sufficiente a fornire il pretesto per sviluppare un titolo secondo me avvicente. Annoverato come uno dei più difficili Castelvania mai esistiti, Haunted Castle subì critiche piuttosto aspre, a mio parere un po' troppo sostenute, anche perchè ricordo perfettamente di essere stato in grado di finirlo 2 volte consecutivamente. Mistero.
Ma venendo al Game Boy, Castlevania: The Adventure venne rilasciato ad Ottobre del 1989, appena 6 mesi dopo l'uscita della console portatile di Nintendo, e sin da subito ottenne recensioni controverse, probabilmente legate al fattore di difficoltà che permeava alcune sezioni di gioco e a specifiche dinamiche di gameplay (come per esempio saltare, NdUranux). A tal proposito, saltare è un'operazioncina che potrebbe risultare abbastanza scomoda in Castlevania per Game Boy, questo perchè ogni balzo va eseguito con precisione quasi maniacale al limitare di ogni precipizio, voragine puntuta e piattaforma sospesa, e non so dirvi di questi quale sia l'ostacolo predominante.
Un'altra ipotesi è che il gioco abbia instaurato un rapporto di odio e amore con i giocatori a causa della totale mancanza di armi alternative e di una qualche componente ruolistica. Obbligati ad usare quale unico strumento d'attacco una frusta, è probabilmente con in molti abbiano finito per catalogare Castlevania per GB come qualcosa di costrittivo e ripetitivo. E invero bisogna ammetterlo, perché se si escludono i colpi di frusta elargiti, il resto del gioco sembra quasi una continua corsa sul filo di un rasoio, un percorso irto di ostacoli dove il minimo errore, talvolta anche non grave, comporta un unico possibile destino: morire.
Probabilmente vi farà ridere, ma reputo che Castlevania: The Adventure, più che appartenente al celeberrimo sotto-genere dei "Metroidvania", potrebbe essere definito come un "Tetroidvania", ossia un incrocio piuttosto azzeccato tra Tetris e Castlevania, dove in certi frangenti i movimenti dell'eroe devono essere calibrati a tal punto, da assomigliare per perizia alle capacità di chi gioca Tetris a buon livello.
Scherzi a parte, nonostante il semplicistico (e a tratti rigido) schema di gameplay, il titolo è ugualmente capace di trasmettere atmosfera, facendo uso di buona grafica e azzeccatissime tracce audio, più volte annoverate dalla critica per l'ottimo livello. E a ragione direi, visto che le colonne sonore di questo primo Castlevania per GB sono quanto di più aderente si potesse concepire a quel tempo, nonostante i limiti tecnici della console.
La grafica alla quale accennavamo poc'anzi è curata, ma bisogna ricordare che questo primo episodio per Game Boy si collocava a ridosso dei primi momenti di vita della console portatile. Pertanto é per questo motivo che giudico almeno questo aspetto con moderata parzialità, criticando gli aspetti del titolo che avrebbero potuto essere oggettivamente migliori.
Ma se si escludono le mancanze già citate in precedenza, penso si possa osservare come Konami abbia saputo produrre un Castlevania capace di soddisfare le aspettative di chi desiderava provarlo su una console portatile, pur con tutti i difetti del caso, sia tecnici che di gameplay. E se consideriamo che non fu l'unico tentativo, è molto probabile che il fattore gradimento dei giocatori abbia finito per pendere verso il successo piuttosto che verso un fallimento.
A mio modo di vedere l'aspetto più controverso di questo titolo è da ricondurre alla sua difficoltà e alla mancanza di alcuni elementi che avrebbero potuto trasformarlo in un capolavoro. Ma pur con qualche magagna Castlevania: The Adventure rimane un'esperienza sfidante e attraente, che centra l'obiettivo di gettare le basi per un saga di successo, ma fallisce nel capitalizzare alcuni aspetti fondamentali dei suoi predecessori.
Buon uso del comparto grafico della console, nonostante il gioco sia collocato agli esordi del Game Boy.
Il titolo è complicato e a tratti frustante, ma il peggior difetto di Castlevania The Adventure è anche il suo più grande pregio. Movimenti talvolta complessi e level design migliorabile.
Splendide colonne sonore fanno da sfondo a questa avventura. Lo stile con il quale sono rappresentate è in completa armonia con quello che si aspetterebbe da un titolo su Castlevania.
Attraente fino alla fine e rigiocabile dopo, se siete degli appassionati ... ma non a lungo.
VOTO FINALE
7,5
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