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JAMES POND 2: CODENAME ROBOCOD
James Pond 2: Codename RoboCod, anche conosciuto come Super James Pond o Robocod, è un videogioco a piattaforme sequel del videogioco James Pond del 1991, sviluppato da Vectordean e Millennium Intercative. E' ritenuto uno dei migliori platform game degli anni 90 ed è noto, oltre che per il titolo, per il riarrangiamento della colonna sonora di avvio, molto simile al tema del film Robocop.
James Pond 2 è stato originariamente pubblicato per Amiga, MS-DOS e Mega Drive nel 1991 da tre differenti editori. Successivamente il gioco è stato convertito anche per Amiga CD32, Atari ST, Game Gear, Commodore 64 e SNES. La versione per SNES è stata ribattezzata Super James Pond in America del nord, mentre nel resto del mondo si è intitolato Super James Pond II. Più recentemente il gioco è stato pubblicato nella linea economica di giochi per PlayStation, PlayStation 2, Game Boy Advance e Nintendo DS, e come download per PlayStation 3 e PlayStation Portable.
TRAMA
Dopo la distruzione della Acme Oil Co, che faceva da sfondo al precedente capitolo, il Dr. Maybe è riuscito a sopravvivere e a fuggire. Direttosi al polo nord ha deciso addirittura di prendere il controllo della fabbrica di giocattoli di Babbo Natale, tenendo in ostaggio i suoi amici pinguini e trasformando parte di essi nei suoi personali e pericolosi assistenti.
James Pond viene reclutato per infiltrarsi dentro la fabbrica per liberare gli ostaggi, salvare il mondo, e permettere a tutti i bambini di avere i loro regali di natale. Stavolta però, dato il maggior numero di rischi coinvolti nella missione, Pond viene dotato di un'armatura che gli conferisce poteri superiori come forza e agilità e la possibilità di allungarsi a dismisura per raggiungere dei luoghi altrimenti impossibili da esplorare.
GAMEPLAY
Robocod (nome in codice fornito al protagonista di questa avventura) è un coloratissimo platform farcito di tesori da collezionare, livelli da completare e nemici da mettere fuori gioco. Si, lo ammetto, la formula sembrerebbe quella tipica, testata così tante volte da procurare un arresto cardiaco, eppure Robocod non è un platform che si rifà agli elementi classici del genere, piuttosto è come se lo sviluppatore si fosse seduto al tavolo di lavoro e avesse deciso di riscriverne le regole, e solo Dio sa quanto ce ne fosse bisogno, anche a quel tempo.
Ecco l'abilità di allungamento in tutto il suo splendore. Sembra non abbia limiti ed è utilissima per raggiungere posti altrimenti non accessibili con un semplice salto.
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James Pond, una volta ancora, è l'eroe di questa avventura targata Millennium Interactive, ma rispetto al preedente capitolo è dotato di una nuova e potente armatura in grado di conferirgli spettacolari abilità, prima tra tutte quella di poter respirare e muoversi al di fuori dell'acqua. Del resto Babbo Natale non fabbrica i suoi giocattoli in apnea e l'alternativa sarebbe stata quella di andare all'azione con un acquario in testa, cosa piuttosto scomoda persino per un "pesce agente segreto" (o pesce segreto ... insomma come vi pare). Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire le ragioni di questa trama. Perchè proprio un pesce nella casa di Babbo Natale ?
Come ricorderete Pond aveva già affrontato il Dr. Maybe, riuscendo a sabotare il suo folle piano di inquinare gli oceani, ma il titolo in questione soffriva di una certa ripetitività e i giocatori non avevano tardato a segnalarlo. Pertanto, uno degli obiettivi del secondo episodio era trasmettere inequivocabilmente la sensazione che le indicazioni dei giocatori fossero state ascoltate, ma per riuscire a fare le cose in grande stile serviva un ambientazione che permettesse agli sviluppatori di liberare la fantasia, un catalizzatore di idee dalle possibilità infinite. E quale luogo avrebbe potuto rivelarsi più adatto se non una fabbrica dove si producono regali di ogni tipo come dolci, giocattoli e altri oggetti desiderabili ?
In effetti James Pond 2: Codename Robocod è costituito da ben 8 livelli, ognuno dei quali si ispira ad una particolare famiglia di prodotti. Il primo di essi per fare un veloce esempio è basato sul mondo dei Peluches, mentre il secondo ha come tema dominante tutti gli attrezzi necessari a fare sport, ed ecco quindi spuntare dal nulla racchette e palline da tennis, mazze da Hockey, palloni di ogni forma e grandezza. A mano a mano che il gioco progredisce affronteremo il livello degli strumenti musicali, dei giocattoli per il bagno con le sue fantastiche paperelle galleggianti, quello dei giochi da tavolo e dei giochi meccanici.
Le porte di accesso ai livelli ci indicano a quale mondo tematico si riferiscono. Quella a sinistra è relativa al mondo degli oggetti per il bagno.
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Tutto ciò ha concesso di dare libero sfogo alla più fervida creatività degli sviluppatori, che senza risparmiarsi hanno dotato il titolo di deliziosi livelli con numerose dinamiche di gameplay e nemici a tema. E non è tutto, perchè lo spazio in cui muoversi è davvero molto vasto e ognuno degli otto livelli include da tre a otto sub-livelli, dei quali soltanto pochi possono essere considerati lineari. Spesso saremo obbligati ad esplorare spazi talmente grandi da smarrire il senso dell'orientamento, ma nonostante tutto troveremo in ogni dove oggetti da raccogliere e piccoli enigmi da risolvere.
In ognuno dei livelli sono disseminati qui e la i pinguini da salvare, per completare il livello dovremo liberarli tutti e trovare l'uscita, rappresentata da una graziosa torre lampeggiante e da un cartello recante la scritta "EXIT". Di per se trovare i pinguini e andare di gran carriera al successivo stage non è poi così arduo, ma è qui che le cose si fanno interessanti. Si perchè il gioco è talmente zeppo di enigmi, mini-giochi e diavolerie di ogni genere da non riuscire a tenere a freno la curiosità di guardare cosa c'è dietro al prossimo angolo, o in cima a quella serie di piattaforme. Tutto questo è reso possibile grazie ai movimenti concessi al protagonista: Robocod può allungare il proprio corpo per raggiungere piattaforme altrimenti troppo distanti, aggrapparsi, saltare suilla testa dei nemici, correre come un fulmine sfruttando le discese, un po' come farebbe il tu-sai-chi-spino. E se ancora non fosse abbastanza ci sono i gadgets, oggetti che raccolti potranno dotare Robocod di abilità extra come un set di ali, l'ombrello, una macchina, un aeroplano e addirittura una vasca da bagno ! Si tratta di oggetti sparsi in tutti i livelli, e sarà difficile pensare di raccoglierli tutti in una sola partita, soprattutto in un gioco così dannatamente enorme.
Talvolta riusciremo a mettere le mani su gadgets esclusivi. Nel caso indicato si tratta di una macchina.
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Ma ahimé pur tra giocattoli di vario genere è possibile morire, ogni ambiente è gremito di nemici e trappole che potrebbero uccidere il nostro "007 squamato" perciò vediamo di capire come stanno le cose. Pond inizierà la sua avventura (e ogni nuova vita) con almeno 3 batterie (supporti vitali) e fino a che ne possiede almeno una non perderà la vita. Ma se ci scontreremo con un nemico o cadremo in una trappola perderemo una di queste batterie. L'unico modo per ripristinarle fino ad un massimo di 5) è quello di raccogliere le stelle disseminate lungo il livello, che per fortuna possiamo trovare in discreta quantità. Oltre a questo è necessario dire che disporremo di 3 vite e di 3 "game continue", pertanto persino il peggiore dei giocatori avrà molte possibilità di spingersi parecchio in la nel gioco.
Infine non possiamo dimenticare di menzionare i tanti Easter eggs presenti e gli ammiccamenti alla cultura pop del diciannovesimo secolo, a cominciare dal nome in codice Robocod e al brano di introduzione del gioco, così spudoratamente ispirati al poliziotto ROBOCOP da non riuscire a sghignazzare di gusto. Ma se fate attenzione è probabile noterete delle gag dedicate ad altri videogames, tra i quali possiamo annoverare Lemmings, Rainbow Islands e Bomb Jack, tanto per citarne alcuni.
JAMES POND 2 - CODENAME ROBOCOD: LONGPLAY
L'AUTOBUS A DOPPIO PIANO E' UNO DEI NEMICI PIU' NOIOSI DI TUTTO IL GIOCO !
DEVE FARE MOLTO FREDDO AL POLO NORD, MA PERCHE' BABBO NATALE NON PRODUCE IN JAMAICA ?
OH NOOOOO !!! SIAMO STATI SCONFITTI, ANCHE SE PER FORTUNA ABBIAMO ANCORA 2 CONTINUE
LO STAGE DEGLI STRUMENTI MUSICALI PARLA DA SOLO
COMMENTO: James Pond 2 di Millennium Interactive per Amiga vide la luce durante i primi anni 90 del secolo scorso, più precisamente nel 1991, e molto ci sarebbe da dire sulle sue origini. Il periodo è infatti florido di esponenti del genere platform e non vi è dubbio che molti di essi si ispirassero a capisaldi come Sonic (Sega) e Mario Bros (Nintendo), come nel caso di Giana Sisters, prodotto confezionato per Commodore 64 nel 1987 e del quale potete leggere su quste pagine un'esaustiva recensione.
Ma a differenza di molti suoi diretti concorrenti, il prodotto per Amiga rappresenta quasi un unicum al quale va riconosciuto il merito di fornire una diversa prospettiva al genere platform, e lo fa nonostante alcune similitudini con i fratelli maggiori, ascrivibili per lo più a dettagli di gioco come le caselle da colpire con un salto. Robocod cerca di sconvolgere alcuni dei concetti chiave del genere, abbandonando la linearità degli scenari e inondando la vista del giocatore con ambientazioni tematiche e gadget dalle tante possibilità. E la location ? Una genialata, la più grande fabbrica di giocattoli del mondo non può che essere il posto perfetto per attingere a piene mani dalla propria fantasia e creare un'avventura tanto folle quanto divertente.
Rimane quindi da chiedersi come mai, secondo tanti, un titolo così dotato non sia riuscito a trasformare l'agente Pond in un'icona di quel tempo, facendola assurgere al ruolo di amata mascotte. Del resto parliamo di un personaggio che suscita simpatia, come potrebbe non esserlo un pesciolino rosso ? Il cattivone di turno non manca, e un gioco dove si salvano i pinguini è un capolavoro assoluto ! Siamo d'accordo ? Nemmeno New Zeland Story con i suoi Kiwi era arrivato a tanto ! Quindi che cosa rispondere ?
Io partirei con un semplice assunto: James Pond 2 HA avuto un enorme successo: è stato convertito su uno svariato numero di console e computer e nella lista figurano Game Boy, Game Boy advance, Game Gear, Mega Drive, Super Nintendo, Nintendo DS, PSP e molto molto altro. Alcune di queste macchine da gioco sono state prodotte quasi venti anni dopo l'uscita dell'episodio su Amiga, e questo la dice lunga sulla qualità di titolo in questione. Ma se proprio volessimo chiederci come mai James Pond non è riuscito a rinnovarsi fino ai giorni nostri, come invece hanno fatto mascotte del calibro di Mario e Sonic, forse dovremmo analizzare la questione da una diversa prospettiva.
Anzittutto dovremmo confrontare Vectordean e Millennium Interactive con Nintendo e Sega, e non vi è dubbio alcuno sul fatto che negli anni 90 i due colossi nipponici avessero un peso economico infinitamente superiore rispetto alle due software house inglesi. Le due case del sol levante, oltre a produrre videogames, erano anche costruttrici di console casalinghe e portatili e impiegavano strategie di marketing pubblicitario imponenti su riviste di settore, televisioni e punti vendita. Era quindi inevitabile che le rispettive mascotte Mario e Sonic beneficiassero di una popolarità superiore, per altro sospinta da un numero elevato di titoli che le riguardavano (compresi gli spin-off).
Ma fu davvero una questione di investimenti a decretare lo schianto di un protagonista apprezzato come James Pond ?
Purtroppo no. Se da un lato è vero che gli investimenti aiutano sempre, James Pond godeva dell'apprezzamento del pubblico, lo dimostrano i dati di vendita e il porting di Robocod anche su Mega Drive, Super Nintendo, Game Gear e Game Boy. Fu per questo che la sua popolarità venne sfruttata con la pubblicazione di altri due titoli, lo spin-off Acquatic Games e il terzo episodio della serie regolare James Pond 3: Operation Starfish, sviluppato con la spinta di Electronic Arts che in quel periodo cercaca senza troppa convinzione di creare una propria mascotte. Trasformato in una sorta di uomo-pesce James Pond vola nello spazio con l'aiuto della spalla Finnius per affrontare l'ennesima minaccia rappresentata dal Dr. Maybe, in quello che è un titolo che strizza pesantemente l'occhio a Super Mario World ma che nel complesso risulta un gran bel platform.
Il gradimento per il nuovo titolo è buono, non certo ai livelli del secondo episodio della serie, ma è evidente che il pubblico apprezza questa nuova avventura che finisce per essere convertita ancora una volta su Mega Drive e Supernintendo, segno che il pesciolino ha ancora energie da vendere. Il problema però è che Amiga è agli sgoccioli, non riesce a competere per rimanere sul mercato, Mega Drive e Super Nintendo stanno per lasciare il passo alle piattaforme di nuova generazione e iniziano a circolare voci relative alle nuove macchine da gioco tra le quali PlayStation. Si tratta di quell'ostacolo contro cui si sono schiantati la maggior parte dei personaggi dell'era a 16 bit: dei quali fanno parte, oltre a James Pond, personaggi come Zool, Bubsy, Rick Dangerous, Alex Kidd, Chuck Rock, Cool Spot. Il nostro James non riuscirà ad allungarsi abbastanza per aggrapparsi all'epoca del 3D e dei poligoni e finirà per tornare al suo stagno alla fine di una gloriosa carriera.
Concludendo, trovo che James Pond 2 abbia lasciato la sua impronta nel mondo dei videogames, senza però poter godere della stessa fortuna e degli stessi investimenti dei quali hanno beneficiato numerosi suoi concorrenti, ma il vecchio titolo è ancora oggi godibile nonostante l'età. Chissà, forse un giorno qualche talentuoso sviluppatore potrebbe decidere di richiamare Pond in servizio per una nuova e travolgente avventura poligonare. Io la giocherei volentieri.
Siamo abituati a ben altro tipo di dettagli, ma non si può negare che per il suo tempo, Robocod era fatto graficamente bene.
Immediato come solo un platform 2D può essere, solido nella concezione generale.
Il comparto audio può a tratti sembrare ripetitivo, ma sia gli effetti sonori che le musiche di sottofondo sono indimenticabili.
Una volta finito perderete interesse, ma nemmeno i più blasonati Mario e Sonic sono diversi in fin dei conti.
VOTO FINALE
8,5
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